I MODI PER FARE LA DOMANDA
Legge Fornero numero 214/2011: cresce il numero dei modi per aggirarla e avere la pensione di vecchiaia prima della canonica età di 66 anni + 7 mesi, che dal prossimo anno salirà a 67 anni tondi. Ora abbiamo Ape sociale, Ape volontario, Ape aziendale, Rita, Isopensione, tutti sistemi a disposizione dei lavoratori e dei dirigenti che hanno i requisiti stabiliti dalla legge per la prestazione richiesta.
Il nostro focus è dedicato all’Ape volontario, all’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, che viene pagato da un istituto bancario finanziatore su calcoli Inps e che verrà restituito dagli interessati con molta calma temporale (20 anni) attraverso il prelievo mensile operato dall’Inps sulla pensione.In questo modo in buona sostanza si va in pensione prima del tempo, non toccando la Fornero, evitando denunce di infrazione da parte della Commissione Ue.
Bruno Benelli.
L’Inps ha emanato la circolare 28 del 13 febbraio di quest’anno, dettagliando tutto quello che c’è da sapere e fare per ottenere l’Ape volontario, compresa anche la costola di esso definita Ape aziendale. Circolare che vede la luce con molto ritardo rispetto alla decorrenza iniziale della prestazione (maggio 2017), per via delle difficoltà incontrate per portare a termine gli accordi quadro con Abi (banche) e Ania (imprese d’assicurazione) al fine di definire modalità, termini e condizioni attuative del finanziamento dell’operazione.
Presentazione della domanda.
Ma proprio per la sua estrema attualità e per i chiarimenti relativi alla procedura da seguire, vogliamo iniziare questo piccolo saggio partendo dalla fine, vale a dire dalla presentazione delle domande per ottenere l’Ape , per poi ricordare quali siano i requisiti richiesti per ottenere l’ok da parte Inps e istituti finanziatori. C’è una precisa scaletta che scandisce i tempi di definizione dell’operazione. Il tutto inizia con il lavoratore almeno 63enne, il quale chiede all’Inps di certificare il proprio diritto a chiedere l’Ape volontario, possedendone i requisiti. Domanda telematica da inviare attraverso il portale www.inps.it : a) direttamente,anche eventualmente chiedendo assistenza agli operatori del call-center; b) attraverso un Ente di patronato appositamente delegato.
Certificazione Inps.
L’Inps che fa? Accerta l’esistenza dei requisiti ed entro 60 giorni comunica l’esito dell’esame. Attenzione, non arriva alcuna comunicazione cartacea: il responso è riportato nella sezione del portale riservato alla persona e all’indirizzo di posta elettronica conosciuto dagli uffici se segnalato nella domanda.
Certificando il diritto gli uffici dell’Istituto di previdenza rispondono alle domande fondamentali e indicano: a) la prima data per presentare la domanda di Ape; b) l’importo minimo e massimo della quota mensile Ape che può essere chiesta; c) la durata massima del finanziamento.
Se la domanda viene respinta si hanno 30 giorni per chiedere il riesame del provvedimento negativo.
Domanda di Ape.
A questo punto il lavoratore decide se gli conviene o meno accettare quel tipo di Ape. Se no, cestina. Se sì, presenta la domanda all’istituto finanziatore (istituto di credito), inviandola tramite il portale www.inps.it :
a) direttamente;
b) attraverso l’assistenza di un Ente di patronato.
La domanda ha due caratteristiche:
1) firma elettronica;
2) uso di identità digitale Spid almeno di secondo livello.
Termini di scadenza: A) se si chiedono gli arretrati dal 1° maggio al 18 ottobre 2017, la domanda va presentata entro il prossimo 18 aprile 2018. B) negli altri casi la domanda ha come termine di scadenza il 31 dicembre 2019, ricordando che, più si ritarda rispetto al momento in cui sono stati raggiunti i requisiti, più ridotta diventa la misura del prestito.
Ora la palla passa all’istituto finanziatore, il quale esamina la richiesta e comunica l’accettazione o il rigetto di essa all’interessato e all’Inps.
Domanda di pensione.
Facciamo un passo indietro. Nel momento in cui presenta la domanda di Ape il lavoratore deve contestualmente inviare la domanda di pensione di vecchiaia, stavolta direttamente all’Inps. Attenzione: questa domanda non è più revocabile, salvo alcuni specifici casi (esempio: reiezione domanda di Ape).
Decorrenza Ape.
L’Ape decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, sempreché a quest’ultima data risultino perfezionati i requisiti. Per chi ha maturato i requisiti nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 18 ottobre 2017, c’è la possibilità di chiedere gli arretrati; in questa ipotesi la domanda va presentata entro il 18 aprile 2018.
L’Ape è pagato dall’istituto finanziatore il primo giorno del secondo mese successivo al suo perfezionamento ovvero il primo giorno bancabile successivo, con corresponsione dei ratei arretrati maturati dalla data della sua decorrenza.
Data del perfezionamento.
Siamo giunti al momento cruciale: l’Ape si perfeziona alla data di pubblicazione sul sito Inps dell’accettazione del contratto di finanziamento da parte dell’istituto finanziatore e della proposta di assicurazione da parte dell’impresa assicuratrice.
Il richiedente può recedere dal contratto di finanziamento entro 14 giorni dalla data di tale perfezionamento.
Pagamento mensile.
L’Ape è pagato in quote mensili di pari importo per 12 mensilità, fino alla maturazione del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia, adeguato agli incrementi della speranza di vita previsti dalla normativa vigente alla data della domanda di certificazione del diritto.
Inps paga la pensione.
Siamo agli sgoccioli dell’Ape, siamo giunti al termine del periodo dell’anticipo. Al raggiungimento del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia l’Inps liquida la relativa rendita, applicando le trattenute su di essa per recuperare il finanziamento, il cui quantum, con il relativo piano di ammortamento e l’importo della rata da trattenere mensilmente, viene comunicato dall’istituto finanziatore. La restituzione avviene con rate mensili per una durata di venti anni (240 rate).
L’lnps trattiene la rata di ammortamento a partire dal primo rateo mensile di pensione, al netto delle altre trattenute aventi natura prioritaria, ma sempre rispettando: a) il quinto di pensione; b) l’importo del trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
Estinzione anticipata.
Il lavoratore può presentare richiesta di estinzione parziale o totale del finanziamento all’istituto finanziatore, sempre mediante la sezione del sito internet Inps.
A) Nel caso di estinzione anticipata totale del finanziamento l’istituto finanziatore comunica all’Inps l’avvenuta estinzione e trasmette la relativa liberatoria. B) Nel caso di estinzione anticipata parziale l’istituto finanziatore prospetta all’Inps il nuovo piano di ammortamento con la nuova misura della somma mensile da trattenere.
Gli interessati.
Chiuso il discorso sulle modalità di presentazione della domanda di Ape e di pensione, è tempo di chiarire chi sono i lavoratori che possono chiedere il prestito e quali requisiti devono rispettare. Sono interessati :
a) i lavoratori dipendenti iscritti all’Inps e alle forme sostitutive ed esclusive;
b) i lavoratori autonomi (agricoli, artigiani, commercianti);
c) gli iscritti alla gestione separata ( parasubordinati, collaboratori, consulenti, professionisti, ecc.).
Il requisito anagrafico.
Gli interessati devono avere tre stock di requisiti con riferimento all’età, alla contribuzione, alla pensione.
A) Iniziamo da quello anagrafico. In dettaglio: 1) età minima di 63anni, alla prima data utile di presentazione della domanda di Ape; 2) l’età deve consentire la maturazione del minimo anagrafico richiesto dalla legge Fornero per la pensione di vecchiaia entro 3 anni + 7 mesi dalla prima data utile di presentazione della domanda di Ape; 3) il requisito anagrafico deve maturare – tenuto conto della durata minima semestrale dell’Ape – non prima di sei mesi precedenti alla prima data utile di presentazione della domanda di Ape; 4) per i soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, senza precedente anzianità contributiva, l’ importo di pensione Inps dovrà risultare non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (oggi 453 euro/mese) alla data della domanda di certificazione del diritto all’Ape; 5) l’importo minimo della futura pensione, tolta la rata di ammortamento corrispondente all’Ape richiesta, non può essere inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps (oggi 507,40 euro/mese), alla data della domanda di certificazione del diritto all’Ape. L’Inps rammenta che il requisito anagrafico terrà conto nel tempo anche le variazioni dei minimi, ad esempio già cinque mesi in più dal prossimo anno.
Il requisito contributivo.
B) Il requisito contributivo (20 anni) tiene conto: a) di tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato nella forma assicurativa; b) dei periodi oggetto di ricongiunzione o di trasferimento oneroso di posizioni assicurative a condizione che siano state pagate tutte le rate delle operazioni; c) dei periodi contributivi oggetto di riscatto per la durata corrispondente all’importo di onere effettivamente versato alla data di presentazione della domanda di certificazione del diritto all’Ape. Perciò nei casi di pagamento rateale, affinché il periodo da riscatto sia interamente valutato, gli interessati dovranno pagare l’onere residuo in unica soluzione entro la data di presentazione della domanda di certificazione del diritto all’Ape;
Al contrario non tiene conto: 1) delle maggiorazioni e/o rivalutazioni dei periodi assicurativi riconosciuti dalla legge al momento del pensionamento (esempio: due mesi in più ogni anno per gli invalidi almeno al 74%); 2) della totalizzazione dei periodi assicurativi italiani con quelli esteri maturati in Paesi Ue, Svizzera, spazio See o extracomunitari convenzionati con l’Italia.
Il requisito pensionistico.
C) Requisito pensionistico. Alla data della domanda di certificazione del diritto all’Ape il soggetto deve avere raggiunto un importo di pensione, al netto della rata di ammortamento dell’Ape richiesta, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps(trattamento minimo: 501,89 euro per l’anno 2017 e 507,42 euro per il 2018).
Importi minimo e massimo.
L’importo minimo della quota mensile di Ape ottenibile è di 150 euro. L’importo massimo è determinato dall’ammontare mensile di pensione maturato alla data di presentazione della domanda di certificazione del diritto all’Ape e dalla durata del periodo di erogazione del prestito. Tale importo deve garantire che l’importo mensile di pensione, al lordo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e al netto della rata di ammortamento dell’Ape, risulti pari o superiore a 1,4 volte la pensione minima Inps (importi sopra indicati).
Inoltre, l’importo massimo non può superare rispettivamente: a) il 75% dell’importo mensile della pensione se la durata di pagamento dell’Ape è superiore a 36 mesi; b) l’80% se la durata è superiore a 24 e pari o inferiore a 36 mesi; c) l’85%, se la durata è compresa tra 12 e 24 mesi; d) il 90% se la durata è inferiore a 12 mesi.
Si può lavorare.
Molto importante. L’Ape volontario è compatibile: a) con la riscossione dell’Ape sociale; b) con qualsiasi reddito di lavoro; c) con qualsiasi prestazione a sostegno del reddito (cassa integrazione, disoccupazione, ecc.).