Roma 14, dicembre – In un mercato e una società sempre più mediate da internet, servizi online, condivisioni di informazioni e dati personali in quasi tutte le attività quotidiane, è indispensabile sensibilizzare i cittadini e le aziende al rispetto dei dati personali e del diritto alla privacy. Questo l’obiettivo del nuovo regolamento dell’Unione europea in materia di protezione dei dati personali. Tra diritti, responsabilità e controllo, diverse sono le novità che obbligano le istituzioni nazionali e tutti gli operatori a sottostare a normative molto precise.
Ecco perchè Federmanager Roma, ha promosso oggi il convegno “Il Nuovo Regolamento Europeo dei dati personali: da obbligo normativo a opportunità di business”. Al centro dell’attenzione le importanti novità e gli obblighi che tutelano i cittadini e che impegneranno le imprese stesse ad adeguarsi rapidamente.
Si è discusso di questioni essenziali quali l’ informativa e il consenso al trattamento dei dati, la definizione dei nuovi diritti di cittadini come il diritto all’oblio, il registro dei trattamenti e la valutazione dei rischi, l’imposizione di criteri rigorosi per la violazione dei dati stessi. Tutti punti presenti nel nuovo regolamento europeo e vincolanti per tutti i 28 stati membri dell’Unione.Non solo obblighi ma anche grande opportunità. In questo processo, infatti, l’adeguamento e le innovazioni introdotte coinvolgeranno direttamente le imprese che utilizzano il cloud, i fornitori di cloud, i team di IT e security. Vi saranno fondi da investire per adeguarsi, ma anche nuova circolazione di competenze, servizi e tecnologie.
Federmanager Roma in tal senso ha già iniziato ad accompagnare le imprese. Infatti come illustrato dallo stesso Presidente Giacomo Gargano “ La federazione dei manager di Roma si è impegnata a indirizzare le aziende in questa transizione, organizzando corsi altamente professionalizzanti, all’insegna della conoscenza del nuovo regolamento europeo e dell’information technology. I dati del resto sono il fulcro dell’economia e della società della conoscenza.” E anche il Presidente Unindustria Lazio, Filippo Tortoriello, sottolinea come questo passaggio sia essenziale e strategico per l’apertura di quel Mercato Digitale Unico Europeo: “il compito di chi rappresenta il mondo delle imprese, della Pubblica Amministrazione, del legislatore e delle Autorità coinvolte deve essere quello di una leale collaborazione affinchè questo cambiamento diventi una reale opportunità”. La protezione dei dati personali si ripropone quindi in modo centrale nell’agenda politico- istituzionale, come raccontato anche dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, che ricorda: “Il ruolo del Garante viene sensibilmente irrobustito, nell’ottica di assicurare il nuovo modello di protezione dei dati personali: questa centralità viene assicurata alle autorità di vigilanza, mediante maggiori poteri di controllo e sanzionatori e la contestuale valorizzazione di forme di cooperazione fra le singole autorità nazionali.” Grande sarà l’impegno anche della Guardia di Finanza in tal senso, attraverso una puntale e rigorosa attività ispettiva. Il Presidente di Federmanager nazionale, Stefano Cuzzilla ha ricordato come “in tema di data protection non si può improvvisare. La privacy è sempre meno materia per avvocati e sempre più per manager esperti di sicurezza delle informazioni, di tecnologia, di organizzazione e processi aziendali. Noi contiamo almeno 15.000 manager che, con l’adeguato rafforzamento delle competenze specifiche di cui sono in possesso, sono pronti a rispondere alle esigenze delle imprese che si muovono in un mercato sempre più digitale e interconnesso”.
Infine, il presidente di Uniquality, Angelo Freni ha dato un quadro complete alle aziende presenti al convegno del Sistema di gestione della Data Protection: “lo strumento del Sistema di gestione, se correttamente applicato ed efficacemente attuato, consente di raggiungere l’effettiva compliance sui requisiti della Data Protection” ha detto e continuato “nel contempo, a seguito della relativa certificazione, può contribuire ad attenuare la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’articolo 83” (fino a 20 000 000 EUR, o per le imprese, fino al 4 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente).