Roma, 12 Aprile 2016 – La manutenzione programmata del costruito e soprattutto degli edifici, oltre che del territorio e dell’ambiente, contribuisce in modo determinante alla più rapida ripresa dell’industria delle costruzioni – che dagli inizi della “crisi” ha perso al suo interno circa 500.000 posti di lavoro con altri 300.000 nell’indotto. Così si genera una ripresa economica più certa, diminuisce la perdita di vite umane e si abbattono i costi economici e sociali dei tanti incidenti registrati nelle abitazioni, ad esempio da INAIL.
Queste sono le principali conclusioni che emergono dalla presentazione promossa da FEDERMANAGER con la partecipazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, del libro del CNIM Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione “LINEE GUIDA PER LA MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI” edito da DEI e patrocinato da FECC Federazione europea dei Manager delle Costruzioni.
Per questo FEDERMANAGER, l’organizzazione che rappresenta i circa 180.000 manager e quadri apicali dell’industria, e CNIM – che tra i suoi soci annovera ad esempio: il MIUR; Eni; RFI Ferrovie dello Stato; Mapei; Inarcassa; i Consigli Nazionali degli Ingegneri, dei Periti Industriali, dei Geometri e dei Geometri laureati, degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati; UNI; Comitato Elettrotecnico Italiano – propongono tra l’altro alle Istituzioni di abbassare la pressione fiscale sulla proprietà immobiliare per contribuire all’effettiva introduzione dei principi della Manutenzione programmata, da sostenere con l’adozione di nuove e appropriate forme assicurative dei fabbricati pubblici e privati. Questi interventi comporterebbero, “a parità di costi”, una maggiore sicurezza per tutti i cittadini.
«Oggi sembrano emergere in Italia – ha dichiarato Aurelio MISITI, Presidente CNIM, a margine dell’incontro – nuove necessarie assunzioni di responsabilità verso la vita umana, l’ambiente e la sicurezza del Paese, del suo Territorio, delle sue Costruzioni. Per questo la via giusta per equilibrare il mercato delle costruzioni e quello immobiliare, generando nuova occupazione di qualità, richiede sia la responsabilità sociale degli attori diretti e indiretti dei processi manutentivi, tra i quali non solo il sistema assicurativo, sia l’elevazione della cultura della manutenzione nell’Architettura e nell’Ingegneria civile a livello di quella dell’Ingegneria Industriale».
«Tutti sanno – ha dichiarato Stefano CUZZILLA Presidente FEDERMANAGER – che il settore delle Costruzioni è composto soprattutto da PMI, ma si continua a sottovalutare che la Manutenzione degli edifici, che coinvolge molti altri settori industriali, dalla Meccanica, alla Chimica al minero-metallurgico, rappresenta una chiave per il rilancio della nostra piccola e media industria e per l’innovazione, anche in chiave “smart”».
“Sono fiducioso che il dialogo positivo tra CONFINDUSTRIA, CONFAPI, FINCO e FEDERMANAGER – ha aggiunto CUZZILLA – possa far prendere in considerazione più facilmente questa opportunità, che può svilupparsi in parallelo al completamento delle 25 opere del PIS, il Programma infrastrutture strategiche”.
«Alla luce di quanto emerso dallo studio patrocinato da FECC – aggiunge Giacomo GARGANO Presidente FEDERMANAGER ROMA e Unione Regionale Dirigenti Industriali del Lazio – l’auspicio è poter contare, nel quadro del cambiamento che attende Roma nel prossimo futuro, su un intervento specifico di Comune e Regione capace di raccogliere le finalità espresse in termini di sicurezza e ripresa economica e di rispondere alle istanze presentate attraverso un programma strutturato e con ampia visione sul futuro. A tal proposito – conclude GARGANO – Federmanager Roma mette fin da ora a disposizione delle Istituzioni locali le competenze manageriali specifiche di molti colleghi esperti e pronti a dare il proprio contributo».