Sabato 8 febbraio ore 10.00
OSTIA ANTICA
Appuntamento alla biglietteria degli scavi di Ostia Antica in Via dei Romagnoli 717. Quota visita guidata € 10 a persona. Biglietto ingresso € 10 a persona. Numero massimo 30 persone.
La visita guidata porterà alla scoperta della primitiva colonia fondata da Roma alla foce del fiume Tevere, porta di accesso al mare. Primitivo castrum, accampamento militare, Ostia divenne rapidamente grande città commerciale, porto di Roma e sua città satellite. Ben conservati sono il suo caratteristico impianto ippodameo, il foro con il Capitolium e i suoi edifici pubblici, il teatro, utilizzato ancora oggi per spettacoli ed eventi, insulae e domus che offrono uno spaccato della vita del tempo. In particolare si visiteranno i numerosi ambienti solo di recente restaurati e aperti al pubblico. Si tratta di quelli che si trovano a partire dall’ingresso antico di Porta Romana e si susseguono per un terzo del Decumano, offrendo un avvicendarsi di monumenti pubblici e privati, terme, insulae e botteghe commerciali. Fra questi, saranno oggetto della visita il cosiddetto Monumento Repubblicano, il Tempio Collegiale e la sede degli Augustali; il Caseggiato del Sole, esempio di edilizia residenziale e commerciale e il Mitreo dei Serpenti, con gli affreschi protetti da una nuova copertura; le Terme dell’Invidioso che conservano ampi mosaici con figure marine.
Mercoledì 11 febbraio ore 11.30
ROMA SOTTERRANEA E SEGRETA: L’AUDITORIUM DI MECENATE
Appuntamento il Largo Leopardi, di fronte al Teatro Brancaccio. Quota visita guidata € 10 a persona. Biglietto ingresso intero € 4 a persona (gratuito per i possessori della MIC). Numero massimo 30 persone.
L’aula absidata attualmente visitabile faceva parte di un complesso assai più vasto identificabile con la Villa e gli Horti di Mecenate sull’Esquilino, databile fra il 40 e il 30 a.C. L’identificazione è confermata dalla scoperta, presso l’edificio, di una fistola di piombo con il nome di Cornelio Frontone; costui, celebre maestro di retorica, era venuto in possesso degli Horti di Mecenate cedutigli dall’imperatore Adriano. L’aula detta Auditorium era in origine un ambiente seminterrato costruito interamente in reticolato di tufo e quindi relativamente antico, con copertura a volta e tre ingressi. La decorazione pittorica con figure di animali, ampie campiture e sottili candelabri vegetalizzati viene inserita in piena età augustea.
Martedì 18 febbraio ore 15.00
LUDUS MAGNUS (apertura straordinaria)
Appuntamento a Via Labicana, angolo Via dei Fori Imperiali. Quota visita guidata € 10 a persona. Biglietto ingresso intero € 4 a persona (gratuito per i possessori della MIC). Numero massimo 30 persone.
Il Ludus Magnus era la principale caserma dei gladiatori fatta costruire da Domiziano, localizzata immediatamente ad est dell’Anfiteatro Flavio o Colosseo. Il sito è stato scoperto nel 1937 ma gli scavi furono completati solo nel 1959 – 61. Sono oggi visibili i ruderi della metà settentrionale del complesso, mentre il settore meridionale giace in parte sotto Via di San Giovanni e l’isolato fra questa e Via dei Santi Quattro Coronati, ma la sua pianta può essere ricostruita sulla base di un frammento della Forma Urbis severiana. L’edificio era interamente in laterizio e comprendeva un fabbricato rettangolare in origine probabilmente a tre piani, con al centro un grande cortile porticato. Tutto intorno a questo si disponevano numerose celle rettangolari destinate ad alloggio dei gladiatori. Il Ludus Magnus è un tipo di costruzione assimilabile a una caserma e l’elemento caratterizzante è costituito dalla presenza nel cortile di un anfiteatro in miniatura destinato all’allenamento dei gladiatori. Il cortile ellittico comprendeva una piccola cavea mentre l’arena era raggiungibile tramite ingressi situati in corrispondenza degli assi principali. Un tunnel permetteva di raggiungere direttamente i sotterranei del Colosseo.
Sabato 22 febbraio ore 15.00
IL MAUSOLEO DI SANT’ELENA. A seguire le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro
Appuntamento in Via Casilina 641. Quota visita guidata € 10 a persona. Biglietto ingresso al Mausoleo € 3 a persona. Numero massimo 30 persone.
Per chi fosse interessato, alle ore 16.00 – al termine della visita guidata al mausoleo – sarà possibile effettuare la visita – con le guide addette – delle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro. Il biglietto di ingresso alle catacombe è di € 8 a persona.
Tra il II e III secolo d.C. la località Ad Duas Lauros, al III miglio dell’antica via Labicana, era occupata dalla necropoli pagana degli equites singulares, la guardia a cavallo armata a difesa della persona dell’imperatore. Costantino, dopo la vittoria di ponte Milvio del 312 d. C., sciolse la guardia, fedele allo sconfitto Massenzio, e sui resti della necropoli, deliberatamente distrutta, fece erigere un complesso monumentale formato da una basilica circiforme dedicata ai Santi Marcellino e Pietro e dal mausoleo dinastico in cui verrà sepolta sua madre Elena, dando l’avvio così alla cristianizzazione monumentale del suburbio di Roma. Il complesso insiste sulla catacomba preesistente che custodiva i resti dei due martiri, cimitero sotterraneo fra i più grandi di Roma, che vanta un patrimonio pittorico eccezionale: numerosi ambienti affrescati databili dal periodo paleocristiano all’alto medioevo, quando il cimitero era meta di pellegrinaggi devozionali. Nel 2019, dopo lunghi restauri, è stato riaperto al pubblico il Mausoleo di Sant’Elena e l’annesso Antiquarium, realizzato all’interno della chiesetta e canonica seicentesche, edificate nelle strutture del mausoleo.
Mercoledì 26 febbraio ore 11.30
MONTE DEI COCCI E LA PIANA DI TESTACCIO (apertura straordinaria)
Appuntamento in via Nicola Zabaglia 24. Quota visita guidata € 10 a persona. Biglietto ingresso intero € 4 a persona. Numero massimo 30 persone.
Il Monte Testaccio è il frutto dell’accumulo dei cocci (testis, da cui Testaccio) formatosi con lo scarico delle anfore da trasporto che giungevano al porto fluviale di Roma presso l’attuale piazza dell’Emporio. Tutta la storia economica della tarda Repubblica e dell’Impero è racchiusa nei fianchi di questa straordinaria collina, percorsa da una rampa, probabilmente antica, per permettere ai carri di salire per scaricare le anfore. Con la rarefazione dei commerci, dopo la caduta dell’Impero Romano, in età medievale la collina è stata usata per organizzare giochi popolari e sotto Benedetto IV addirittura per la Via Crucis, la cui ultima stazione, indicata dalla presenza della croce, era proprio sulla sommità del monte. Nei pressi del monte vi sono gli imponenti ruderi, restaurati di recente, della Porticus Aemilia, rappresentata con precisione nella Forma Urbis, la pianta marmorea di Età Severiana. Era un immenso edificio suddiviso da 294 pilastri in una serie di ambienti disposti su sette file formanti 50 navate. In stretta connessione con il porto si doveva trovare il magazzino di deposito delle merci in arrivo. Sul Tevere si affaccia l’Emporium, una banchina lunga circa 500 metri e larga 90 metri, con gradinate e rampe di discesa al fiume. Sul fronte si trovavano grandi blocchi di travertino sporgenti, con dei fori per l’ormeggio delle navi.
Domenica 1° marzo ore 10.00
I CULTI MISTERICI DI OSTIA ANTICA
Appuntamento alla biglietteria degli scavi di Ostia Antica in Via dei Romagnoli 717. Quota visita guidata € 10 a persona. Ingresso gratuito (prima domenica del mese). Numero massimo 30 persone.
La città di Ostia, conosciuta come il più grande scalo commerciale dell’impero romano, conserva nel suo interno testimonianze di culture diverse; infatti la posizione strategica le permise uno sviluppo culturale, oltre che commerciale, che rivaleggiava con quello di Roma. Città di mercanti, soldati, mercenari, doveva a questa mescolanza di genti, lingue, razze diverse la sua speciale vocazione cosmopolita, testimoniata anche dalla presenza di diversi culti di origine orientale, attestati con abbondanza al suo interno: dalla Magna Mater Cibele proveniente dalla Frigia, all’Iside egizia e Serapide sincretistico, al culto di Mitra, di indubbia ascendenza persiana. E proprio il culto del dio Mitra sembra aver incontrato un favore particolare a Ostia se si pensa che nelle sole aree scavate dalla fine dell’800 ad oggi, sono stati rintracciati ben 18 mitrei e la sua diffusione è probabilmente legata alla grande percentuale di commercianti asiatici che frequentavano, in molti casi risiedendovi, la città.